Acqua, pietra, vite...
La navata centrale
Molto corta perché addossata alla parete frontale romanica, la navata presenta un'unica doppia campata simile a quella del coro, cioè intersecata da due colonne: quella meridionale è incavata con flauti riempiti da un'asta appiattita, come la base delle colonne ioniche dell'antichità.
Le chiavi di San Pietro sono state riprodotte sull'angolo nord del capitello. Le volte riproducono i due tipi di traverse. Traverse coprono anche i lati della navata.
La chiave sul lato ovest della navata sud reca la data 1607, che sembra corrispondere alla fine dei lavori all'interno dell'edificio. Due piccole cappelle fiancheggiano la navata nord.
Sono separate da pilastri arrotondati decorati da lesene, ma privi di cartiglio, uno dei quali raffigura il re San Luigi che dispensa giustizia sotto una quercia a Vincennes.
L'ala sud è divisa in due parti, una per il fonte battesimale e l'altra segnata da una piccola porta d'ingresso. Nel Medioevo i fedeli assistevano alle funzioni in piedi.
A partire dal XVI secolo, con lo sviluppo di lunghe prediche, vennero affittati banchi o sedie di legno, il cui prezzo fisso (aumentato durante le messe solenni) veniva riscosso dal seggiolaio. Gli attuali banchi chiusi, che si estendono sul transetto, risalgono al XIX secolo. Alcuni di essi portano i nomi dei loro occupanti, incisi su una lastra di rame.
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Presentazione e storia di Tonnerre
Tonnerre compare per la prima volta in epoca romana con il nome di Tornodurum, che significa "fortezza". Per i Lingon fu la capitale del Pagus tornodorensis. Qui, nella valle dell'Armançon, fu creata la Contea di Tonnerre, che fungeva da punto di passaggio tra Parigi e Digione, in un'epoca in cui il re di Francia aveva mire sul Ducato di Borgogna. [Per saperne di più]
Municipio di Tonnerre
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