Acqua, pietra, vite...
il coro
La volta del coro fu ricostruita dopo l'incendio del 1556.
Del coro gotico, costruito nella seconda metà del XIII secolo, rimangono solo l'abside a sette lati e la campata di destra. All'incrocio dei rami ogivali della volta, una pesante chiave di volta decorata con lesene classiche e impreziosita da pitture, è scavata da sei arcate che ospitano statuette.
La parte inferiore dell'abside presenta un'arcata falsamente gotica realizzata in gesso nel XIX secolo, contenente medaglioni con i nomi dei santi protettori dei conti di Tonnerre. Le sottili finestre sono molto attraenti. Le sette vetrate, rimaste per secoli in vetro colorato, furono sostituite tra il 1863 e il 1866 dalle attuali vetrate (scene dell'Antico e del Nuovo Testamento) disegnate da Mena, maestro vetraio parigino, che realizzò anche le vetrate della cappella della Vergine nel 1867.
(Le vetrate della navata e del transetto sono state realizzate dal laboratorio di Vermonet, maestro vetraio di Reims, tra il 1884 e il 1888). Gli stalli del coro provengono dall'Abbazia di Saint Michel. L'altare risale alla fine del XVIII secolo.
Presentazione e storia di Tonnerre
Tonnerre compare per la prima volta in epoca romana con il nome di Tornodurum, che significa "fortezza". Per i Lingon fu la capitale del Pagus tornodorensis. Qui, nella valle dell'Armançon, fu creata la Contea di Tonnerre, che fungeva da punto di passaggio tra Parigi e Digione, in un'epoca in cui il re di Francia aveva mire sul Ducato di Borgogna. [Per saperne di più]
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